Autori
GLI AUTORI
La produzione di diapositive colore è riconducibile esclusivamente a Farabola, mentre per le stampe sono stati ritrovati numerosi autori o agenzie fotografiche milanesi e non. Negli inventari e nella catalogazione troviamo i seguenti artisti:
ALDO BALLO
Aldo Ballo è nato a Sciacca, Agrigento, nel 1928. All'età di 12 anni lascia la Sicilia con la famiglia per trasferirsi a Milano, dove morirà nel 1994. Inizia il suo apprendistato di fotografo lavorando nell'agenzia Roto Foto e lì conosce il giovane Oliviero Toscani e la sorella Marirosa, che condividerà con lui dopo breve tempo la sua storia professionale. Ballo coltiva la passione per la fotografia affiancando all'esperienza artigianale la cultura visiva, grazie agli studi alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano che abbandona al 3º anno per fare il reporter insieme a Marirosa Toscani. Il suo modo di porsi davanti all'oggetto da fotografare, far emergere l'intima natura e proporre la fotografia come il racconto di idee o di un gruppo, gli viene subito riconosciuto. Ciò lo porta ad avere un colloquio diretto con architetti e designer per cui cominciarono ad affidargli i loro prodotti da fotografare senza che ci sia l'intervento di grafici o art director. Aldo Ballo viene considerato il precursore della fotografia in Italia, colui che per la prima volta ha introdotto un modo del tutto nuovo di usare gli scatti fotografici per raccontare l'oggetto. Ecco come definisce Aldo Ballo il suo modo di fare fotografia: «Io non faccio foto d'arte, foto "da chiodo", qui si fa fotografia industriale, si va dentro l’oggetto: interpretare l'oggetto, restituirgli l'anima, andare dentro gli oggetti».
Inoltre a Ballo e alla sua compagna Marirosa Toscani piace molto il particolare, la forma, il colore, la ricerca dell'eccellenza in poche parole tutto ciò che è design. Per la propria casa di campagna, infatti, decorarono il giardino mettendo vicine varie piante in modo tale che durante il periodo della fioritura si venisse a creare un effetto cromatico spettacolare. Il modo di fotografare dello studio Ballo ha creato una tendenza: prima di loro non si era mai pensato di una fotografia che restituisse l'idea, l'interpretazione dell'oggetto, eliminando il superfluo per cercare un'immagine pulita.
Aldo e Marirosa Ballo sono stati i principali fotografi della rivista Casa Vogue diretta da Isa Tutino Vercelloni, per cui hanno scattato i servizi più importanti e la maggior parte delle copertine
Nel 1979 Nell'ambito della manifestazione Venezia 79, realizzata in collaborazione con l'Unesco, Aldo Ballo ha tenuto un corso di fotografia di interni
VINCENZO ARAGOZZINI
LUIGI STUCCHI
Le realtà assistenziali sono rappresentate sia attraverso singoli scatti fotografici, sia mediante campagne fotografiche, eseguiti da alcuni dei più noti fotografi milanesi del tempo e mostrano, oltre alle strutture architettonica e sanitaria, il personale, gli assistiti e i visitatori dei diversi enti.
TULLIO FARABOLA
Figlio d’arte, Tullio Farabola (1920-1983) inizia a occuparsi di fotografia nel 1939, lavorando con il padre Alessandro, detto Giuseppe. Chiamato alle armi nel 1940, viene trasferito come operatore cinematografico presso l’Istituto LUCE di Roma, dove conosce Adolfo Porry Pastorel, creatore dell’agenzia VEDO, che diviene per lui un punto di riferimento. Nel 1943, Farabola torna a Milano e qui segue i momenti conclusivi della guerra, proseguendo poi negli anni successivi il suo lavoro di documentazione fotogiornalistica, estimoniando le difficoltà di una città messa in ginocchio dai bombardamenti e dalla fame, le sofferenze della gente ma anche il lento cammino della ricostruzione. Al reportage fotogiornalistico si affiancano, però, i ritratti in bianco e nero e le copertine di importanti riviste dell’epoca, nonché la nascita dell’agenzia Farabolafoto, nella quale confluirono sia le sue fotografie sia quelle di altri autori, in particolare di Adolfo Porry Pastorel, di Mario Agosto (fotografo ufficiale della Società di navigazione) e del ritrattista Attilio Badodi. Arricchito da sostanziosi fondi di fine Ottocento e inizi Novecento, l’archivio è – nelle parole dello stesso Farabola – uno “fra i più ricchi e meglio organizzati in Italia”.
PUBLIFOTO
L’Archivio di Publifoto Milano, una delle principali agenzie italiane di fotogiornalismo, consta di circa 7 milioni di fotografie di tipo analogico, per lo più in bianco e nero, dall’inizio degli anni Trenta agli anni Novanta.
Le fotografie sono state realizzate dai professionisti che lavoravano alle dipendenze di Publifoto: immagini che documentano visivamente un ampio numero di soggetti (Politica, Cronaca e eventi storici, Industriale, Estero, Costume e società, Cultura e spettacolo, Sport). Vincenzo Carrese (1910 - 1981), il fondatore dell'agenzia, cercava di procurarsi fotografie su ogni evento o personaggio e immagini di repertorio in modo da poter rispondere a qualsiasi richiesta del mercato editoriale. Le immagini dell’Archivio raccontano alcuni degli episodi cruciali della storia e della cronaca italiane e mondiali dal 1939 al 1981, anno della scomparsa del fondatore. Al Centro Italiano per la Fotografia di Torino Camera si è svolrta una mostra che ha consentito di analizzare il rapporto tra fotografia e carta stampata e di riscoprire un’estetica che ha influito sulla percezione popolare e che ha inciso sull’idea stessa di comunicazione e giornalismo nel secondo dopoguerra. Mezzo secolo di eventi raccontati attraverso immaini realizzate dai fotografi dell’agenzia fotogiornalistica più importante del paese che sono divenute parte integrante dell’immaginario collettivo del XX secolo (Fedele Toscani, Tino Petrelli, Peppino Giovi, Carlo Ancillotti, Carlo Peter, solo per citarne alcuni) Vincenzo Carrese fonda l’Agenzia Publifoto a Milano nel 1937. Nel 1943 l’archivio viene bombardato; finita la guerra, nel 1945 Carrese recupera e riordina 10.000 negativi che documentano il regime fascista.Il laboratorio di stampa interno garantisce a Carrese di avere in tempi rapidissimi le stampe delle fotografie. Con l’aiuto del fratello Carlo apre una filiale a Roma e poi a Torino, Napoli, Palermo e Genova. Ha collaborato con L’Unità, L’Europeo, l’agenzia giornalistica Ansa e con Il Giorno. Nel 1981 Carrese muore, subentrano i figli Ferdinando e Manuela che cedono Archivio Publifoto alla Olivetti. Nel 2015 ’Archivio è stato acquistato da Intesa Sanpaolo che lo sta valorizzando in quanto bene culturale nazionale.
AURELIO BARBARESCHI
Grande fotografo milanese, autore preferito a Arnaldo Pomodoro, di cui ha curato gran parte della produzione fotografica delle sue opere.
GABRIELE ANCILLOTTI
Professionista esperto e creativo, in grado di sviluppare e realizzare progetti per Campagne pubblicitarie e Artistiche. Esperienza. Gabriele Ancillotti Photographer
Data creazione: 09 December 2020