Cammino dei Monaci
Dal centro di Milano fino alla via Francigena, attraversando il Po: un cammino lungo 65 km in un’area che è insieme agricola e urbana e in cui si incontrano affreschi medievali, opere di architettura monastica e contadina, reperti archeologici accanto a tecnologie sostenibili.
Ben quattro le aree protette che si incontrano in questo lembo di territorio tra città e campagna: il Parco Agricolo Sud Milano, il Parco della Vettabbia, l’Oasi WWF di Montorfano nel comune di Melegnano e il Parco Locale di interesse sovracomunale di San Colombano.
Il primo tratto del Cammino corrisponde alla Valle della Vettabbia, dal nome della roggia che nasce nel centro di Milano per poi correre verso sud fino a immettersi nel Lambro, all’altezza di Melegnano. Un territorio noto anche come Valle dei Monaci perché qui si insediarono, nel Medioevo, i monaci cistercensi e grazie alla loro azione di bonifica quelle terre, fino ad allora malsane, divennero produttive e fiorirono piccoli ma vivaci centri abitati, animati dalla presenza delle Abbazie di Chiaravalle e Viboldone.
Tappa 1 - Milano, San Lorenzo Maggiore
Il Cammino inizia dalla Basilica di San Lorenzo Maggiore, la più antica chiesa di Milano. Affascinante per la sua imponente architettura e ricca di opere d’arte, insieme alle antistanti colonne di San Lorenzo, che un tempo segnavano l’ingresso verso il portico dell’edificio, la Basilica di San Lorenzo Maggiore è considerata tra i maggiori complessi monumentali di epoca romana della città.
La chiesa venne edificata tra il IV e il V secolo e rimaneggiata più volte da allora, fino ad assumere l'aspetto attuale. Di grande bellezza i mosaici della cappella di Sant'Aquilino (ingresso gratuito per le persone con disabilità) e suggestive la cripta e le fondamenta situate all’interno della cappella.
Tappa 2 - Milano, Basilica di Sant'Eustorgio
Il Cammino prosegue raggiungendo la Basilica di Sant’Eustorgio con il Museo Diocesano San Nazaro in Brolo. L’edificio - la cui fondazione è attribuita al santo stesso - sorge su un’area cimiteriale risalente al III-IV secolo d.C. coincidente, secondo tradizione, con il luogo in cui l’apostolo Barnaba avrebbe battezzato i primi cristiani. I resti di una prima chiesa, di epoca paleocristiana (VI secolo), sono visibili sotto l’abside. La cappella Portinari - realizzata tra il 1462 e il 1468 - invece, è un magnifico esempio di architettura rinascimentale. All'interno della basilica, sono inoltre custodite le reliquie dei Re Magi che ogni anno il 6 gennaio sono portate in processione. I chiostri accolgono il museo diocesano inaugurato dal cardinale Martini nel 2001. Le sale sono parte dell'originario convento domenicano danneggiato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. La visita offre un pezzo importante di arte e storia della chiesa ambrosiana a cominciare dagli arazzi fiamminghi con le storie dell'imperatore Costantino.
Tappa 3 - Milano, Nocetum
Proseguendo lungo corso di Porta Romana e corso Lodi, il Cammino conduce alla periferia sud della città. In fondo a viale Omero, iniziata la via San Dionigi, una chiesetta, ben visibile dalla strada e accessibile grazie a un vialetto in leggera salita, segna il confine con la campagna. È la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo che, edificata nel corso del XIII secolo, conserva testimonianze dell'esistenza di una comunità cristiana sin dall’antichità, come attestano alcuni reperti tardo antichi portati alla luce da recenti scavi e un’iscrizione funeraria marmorea del 536 d.C..
Intorno alla chiesa è nata la comunità di Nocetum, luogo di accoglienza, condivisione e spiritualità, il cui nome è da attribuire alla presenza un tempo di un antico bosco di noci. Nocetum svolge inoltre un ruolo di salvaguardia e di valorizzazione del territorio: dal 2006 è un Punto Parco e dal 2010 Porta del Parco Agricolo Sud Milano. La cascina, ristrutturata dall'Associazione Nocetum, era un'antica grangia, ovvero un'azienda agricola legata alla vicina Abbazia di Chiaravalle. Ora l'Associazione vi realizza progetti che coniugano i temi del sociale con quelli della sostenibilità ambientale, dell'attività agricola e della promozione del territorio. Di fronte a Nocetum si trova Cascina Nosedo, centro di attività di aggregazione e animazione sociale dietro la quale si accede al Parco della Vettabbia, da cui si raggiunge a piedi o in bici l’Abbazia di Chiaravalle Milanese.
Tappa 4 - Milano, Abbazia di Chiaravalle
Ora affidata alla Congregazione di San Bernardo dell’Ordine Cistercense, l’abbazia nacque a partire dal 1135 grazie alla volontà di San Bernardo di Clairvaux e al supporto dei milanesi. Di grande rilievo La Madonna della Buonanotte, opera di Bernardino Luini, gli affreschi seicenteschi, il coro ligneo anch’esso del 1600 e la trecentesca torre nolare, detta “Ciribiciaccola”, decorata con affreschi cosiddetti giotteschi. Subito dopo l’ingresso nel complesso abbaziale, sulla sinistra si trova la cappella di San Bernardo, detta “delle donne” perché a loro destinata in quanto, secondo la regola cistercense, esse non avevano normalmente accesso alla chiesa. Costruita nel 1412, adibita a spezieria alla metà del 1700, conserva l’originale decorazione d’affreschi. La foresteria offre ospitalità a quanti lo richiedono e durante la permanenza gli ospiti possono vivere i ritmi della comunità.
Nel 2009 ha riaperto al pubblico anche l’antico mulino di Chiaravalle, adiacente all’abbazia, con la sua struttura tipicamente medievale, distribuita su due piani e, all’esterno, un giardino di piante aromatiche.
Vicino all'Abbazia di Chiaravalle c'è Cascina San Bernardo, immersa nel paesaggio agricolo. Costruita tra il 1918 e il 1922, è di proprietà del comune di Milano dal 1965. Ha mantenuto la vocazione zootecnica fino agli anni Settanta e quella orticola fino agli anni Novanta. Nel 2014 è stata assegnata alla Società Umanitaria per realizzarne una fattoria e un luogo di formazione culturale. Sul retro è stato piantumato il giardino dei frutti antichi e sul fronte è stata ripristinata l'antica marcita.
Fuori percorso - LA STRADA DELLE ABBAZIE
A Chiaravalle e nella successiva tappa di Viboldone, il Cammino dei Monaci incontra la Strada delle Abbazie, circuito che tocca anche le Abbazie di San Lorenzo in Monluè e Mirasole. Il percorso si snoda tra il Parco Agricolo Sud Milano e il Parco del Ticino. La "Strada delle Abbazie. Fede arte e natura nella Grande Milano" è un progetto promosso dalla Città metropolitana e dall'Arcidiocesi di Milano cui ha aderito anche la Rete Valle dei Monaci. Il percorso - 100 km in tutto suddivisibile in brevi tappe - può essere condotto a piedi o in bicicletta.
Tappa 5 - San Giuliano Milanese, Borgo e Abbazia di Viboldone
Si prosegue poi verso San Giuliano Milanese per raggiungere il Borgo e l'Abbazia di Viboldone. Quest'ultima, fondata dai monaci umiliati nel XII secolo e completata quasi due secoli dopo, grazie alla bellezza della sua architettura in cotto e dei suoi affreschi trecenteschi, rappresenta uno dei più importanti complessi medievali della Lombardia. Tra questi dipinti, l’opera più antica è la lunetta sopra l'arco di accesso alla zona dell’abside, che raffigura la Madonna col Bambino in trono fra l’Arcangelo Michele, un donatore e santi, datata 1349.
Oggi nell’abbazia vivono le monache di clausura dell’Ordine di San Benedetto che seguono, come i monaci a Chiaravalle, la regola dell’“Ora et labora”. I vari lavori manuali che svolgono consistono in un laboratorio di restauro del libro antico che opera da più di 40 anni, un settore tipografico interamente in digitale, attività di legatoria e di scrittura di icone su diversi supporti: legno, cera, pergamena. Il monastero offre ospitalità nella propria foresteria, che dispone di camere e di alcune stanze per le riunioni di gruppi e propone, oltre a momenti di preghiera, incontri di studio e approfondimento a contenuto biblico, storico, spirituale, ecumenico.
Fuori percorso - IL SENTIERO DEI GIGANTI
L'itinerario tocca i luoghi coinvolti nella celebre battaglia di Marignano del 1515, nota anche come "battaglia dei Giganti" che vide scontrarsi, alle porte di Milano, circa 30.000 uomini dell'esercito di Francesco I di Francia contro circa 20.000 soldati confederati svizzeri. A seguito della battaglia, il ducato di Milano passò alla Francia, mentre per gli svizzeri la pesante sconfitta segnò l'inizio della neutralità bellica, tutt'ora mantenuta. Sui campi di battaglia sorsero diversi luoghi di culto per onorare i caduti, visitabili ancora oggi. Si può iniziare il percorso, che è circolare, dal borgo di Viboldone, proseguendo per Zivido, Cascina Santa Brera (dove si accampò Francesco I con le sue truppe), Rocca Brivio, Cascina Cappuccina, il Bosco di Montorfano, l'Ossario della Chiesa di Santa Maria delle Nevi a Mezzano.
Tappa 6 - Melegnano, Castello Mediceo e Basilica di San Giovanni Battista
Il Cammino ci porta poi a Melegnano dov'è possibile visitare il Castello Mediceo e la Basilica di San Giovanni Battista.
Con la pianta a U e le due torri angolari, il castello chiude con la sua monumentalità piazza Vittoria. Fondato da Matteo I Visconti passò di mano in mano fino ad arrivare ai Brivio nel 1513 e nel 1532 a Gian Giacomo Medici detto il Medeneghino. Il condottiero trasformò la fortificazione in palazzo signorile, facendo decorare le sue sale interne. Oggi il castello è uno spazio aperto per eventi culturali e visite guidate.
La tradizione orale riferisce che la Basilica minore di San Giovanni Battista sia una delle chiese erette per opera di San Giulio Prete nel secolo di Sant'Ambrogio. Questa tradizione è avvalorata dal fatto che Melegnano era la stazione ad milium nonum di fondazione romana augustea, a nove miglia da Milano, come chiaramente testimoniato sull'Itinerarium Burdigalensis dell'anno 333. La prima data storicamente accertata è quella del 1398. Nel 1506 la chiesa venne dedicata alla Natività di San Giovanni Battista: per l'occasione venne commissionata ad Ambrogio da Fossano detto il Bergognone la pala d'altare raffigurante il battesimo di Gesù, oggi visibile nella prima campata della navata destra.
Tappa 7 - Vizzolo Predabissi, Basilica di Santa Maria in Calvenzano
Il Cammino passa quindi per Vizzolo Predabissi dove sorge la Basilica di Santa Maria in Calvenzano. L'edificio è il prodotto di ben tre chiese sovrapposte l'una alle altre, l'ultima costruita sul finire dell'XI secolo da monaci appartenenti all'ordine benedettino riformato di Cluny. La lapide sulla parete della chiesa, fatta apporre dal cardinale Schuster, ricorda che qui il filosofo Severino Boezio fu tenuto prigioniero, scrisse il De Consolatione Philosophiae e venne ucciso nel 525 d.C.. Di interesse sono il portale d'ingresso scolpito e gli affreschi trecenteshi dell'abside con l'Incoronazione della Vergine.
Il Cammino, superato San Zenone al Lambro, abbandona il territorio di Città metropolitana di Milano per entrare nella provincia di Lodi: Lodi Vecchio (di interesse la Basilica di San Bassiano), Sant'Angelo Lodigiano, Borghetto Lodigiano, Orio Litta. All'interno del territorio lodigiano da segnalare San Colombano al Lambro, un'enclave della Città metropolitana tra le province di Lodi e Pavia e principale centro di produzione del vino DOC omonimo.
Fuori percorso - CAMMINO DI SAN COLOMBANO
San Colombano oltre ad essere l'ultima tappa del Cammino dei Monaci nel territorio di Città metropolitana, è anche l'ultima tappa "milanese" del Cammino di San Colombano, la via che, attraversando l'intera area della Lombardia orientale, conduceva un tempo sino a Bobbio, sede della celebre abbazia fondata nel cuore dell'Appennino, all'inizio del VII secolo, dall'abate irlandese San Colombano, "ll Santo Protettore d'Europa". Da Sant'Eustorgio a Milano fino a San Colombano il Cammino dei Monaci e il cammino del santo percorrono le stesse tappe, sovrapponendosi.
Tappa finale - CORTE SANT'ANDREA
La tappa finale del Cammino dei Monaci, vicina agli argini del Po, è Corte Sant'Andrea, frazione di Senna Lodigiana, che offre un ostello come luogo di ristoro per i pellegrini.
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Data creazione: 28 July 2021