Comunicato stampa

Rifiuti tessili, la Città metropolitana di Milano tra regole di gestione e opportunità di riuso

Tue Dec 10 15:51:31 CET 2024 -
Rifiuti tessili, tra nuove regole da seguire, riuso e riciclo. La Città metropolitana di Milano ha promosso martedì 10 dicembre a Palazzo Isimbardi il convegno "Economia Circolare dei tessili: responsabilizzazione, riutilizzo e riciclo tra adempimenti ed opportunità. Una presa di coscienza comune per costruire le azioni future"seguito dall'evento Swap party "Metti in circolo la moda!", in collaborazione con Swap in the City Milano, un'occasione per rinnovare il guardaroba, barattando capi di abbigliamento ed altri accessori con altre persone, in un'ottica antispreco e secondo i principi dell'economia circolare.
L’obiettivo è formare le Pubbliche Amministrazioni sulle novità normative legate alla gestione dei rifiuti tessili e sensibilizzare la popolazione su un tema forse poco conosciuto, ma fondamentale sia dal punto di vista sociale che ambientale. In Europa e in Italia sta diventando sempre più forte la consapevolezza della necessità di un’economia circolare dei rifiuti tessili, in un’ottica di sostenibilità sociale, economica ed ambientale, sia tutelare l’ambiente sia per difendere i diritti umani.
Dal 1° gennaio 2022, il nostro Paese in anticipo di tre anni sulla scadenza fissata dalla Direttiva UE 851/2018, ha introdotto una normativa per il riciclo dei tessili ed è fondamentale accelerare lo sviluppo della filiera della cernita, del riutilizzo, del riciclaggio e del recupero dei rifiuti tessili. Sono previsti appositi cassonetti per la raccolta, gestiti da associazioni e realtà autorizzate, o spazi ad hoc nelle piattaforme comunali, ma purtroppo sono molto diffusi, ancora oggi, cassonetti e raccolte abusive che vanno a favorire business illegali di smistamento dei tessili, i quali, nella maggior parte dei casi, finiscono in Paesi in via di sviluppo, in grandi discariche abusive che vanno a rovinare l’ambiente e l’ecosistema. Un fenomeno intensificato dalla diffusione del cosiddetto “fast fashion”, ossia abbigliamento di bassa qualità, difficile da riutilizzare e riciclare, prodotto, spesso, senza rispettare i diritti e la dignità di lavoratori e lavoratrici.
Il convegno, oltre a delineare il quadro normativo e il contesto globale di riferimento, ha illustrato anche i contenuti della campagna “Penelope-scampoli di sostenibilità” volta appunto a favorire l’informazione sulla gestione dei rifiuti tessili in tutta l’area metropolitana.
Dopo i saluti istituzionali del Consigliere delegato all’ambiente Paolo Festa e del Direttore Emilio De Vita, focus sugli aspetti normativi ed economici e i sistemi di Responsabilità estesa del produttore (EPR) con ) Gabriella Waibel, Commissione Europea DG Ambiente, che ha aprlato della Strategia Europea in materia di prodotti tessili sostenibili; Vincenzo Gente –(Commissione Europea DG ENV) ha relazionato sul tema de “La responsabilità estesa del produttore per i prodotti tessili nella proposta della Commissione Europea per una modifica mirata della direttiva quadro sui rifiuti”,  Andrea D’Antino e Massimiliano Bruno (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) sulla  “Responsabilità estesa del produttore nella filiera del tessile: l’impegno del Ministero sul tema”, mentre Mauro Scalia (Direttore Area Sostenibilità di EURATEX) su  “Opportunità e obblighi nell’Economia Circolare, proposte dalla filiera dell’industria tessile e abbigliamento europea”.
L’attenzione si è concentrata sugli enti locali: Giorgio Gallina (Direttore Struttura Rifiuti e tutela ambientale Regione Lombardia) ha illustrato le “Strategie regionali per una filiera tessile sostenibile”, mentre Raffaella Quitadamo, Direttrice settore Rifiuti e bonifiche, e Laura Delia della Città metropolitana di Milano, hanno fatto il punto su “La raccolta differenziata e la filiera nel territorio metropolitano”.
Spazio quindi alla filiera, con Fra Marcello Longhi (Opera San Francesco per i Poveri) che ha proposto uno sguardo su “Opera San Francesco e i donatori: il circolo virtuoso del second hand”, e con Niccolò Cipriani (CEO Rifò) che ha suscitato al riflessione con “Una moda circolare nel tessile è possibile?”. A seguire, tavola rotonda delle aziende sulle criticità del sistema e possibili soluzioni, moderata da Maria Adele Prosperoni, Capo Servizio Ambiente ed Energia Confcooperative.
Nel pomeriggio, i lavori si sono concentrati sugli aspetti ambientali e sociali della produzione e della gestione del tessile con Francesca Bonelli (Unitelma Sapienza Roma PHD Sustainable development) sul tema “Quali sfide per una transizione sostenibile nel settore del fashion? Dal fast fashion al consumo consapevole”; Paolo Bray (Fondatore e Direttore – Certificazione Friend of the Earth/Sustainable Fashion) ha parlato de “Le certificazioni di sostenibilità ambientale e sociale nella moda. Il ruolo di Milano”. Annibale D’Elia (Direttore Economia Urbana, Moda e Design Comune di Milano) ha parlato de “Il Piano d’azione del Comune di Milano per l’economia circolare nei settori moda e design”. A conclusione swap party “Metti in circolo la moda”, scambio di abiti in buono stato con Swap in the City Milano.
Cosa ha fatto la Città metropolitana di Milano
L’ente di area vasta dopo un primo censimento, nel 2022, sull’attuazione della raccolta differenziata nei Comuni (solo 14 non l’applicavano) ha concesso le autorizzazioni alla raccolta a tutte le piattaforme comunali, con nulla osta per l’inserimento dei codici dell’abbigliamento (EER 200110) e rifiuti tessili (EER 200111), e ha richiesto il censimento dei cassonetti stradali autorizzato. Attraverso l’ausilio della Guardie ecologiche volontarie della Città metropolitana di Milano si è offerto supporto per la mappatura dei cassonetti abusivi. Al momento sono 53 i Comuni che hanno trasmesso le informazioni. Ha contestualmente avviato una campagna informativa, sia verso la popolazione sia verso gli operatori dei servizi di igiene urbana.
“Un importante momento di approfondimento normativo, di scambio di conoscenze con Comuni, associazioni ed enti interessati- spiega il consigliere Paolo Festa – L’obiettivo è arrivare ad una corretta gestione dei rifiuti tessili nell’area metropolitana, che parte da un consumo responsabile e a uno smaltimento consapevole, che non favorisca business illegali ma un’economia circolare che genera valore per la comunità e tutela l’ambiente”.
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