Fontanile Rile
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Il fontanile Rile, in comune di Settala, presenta caratteristiche ambientali di rilievo e può essere annoverato tra i fontanili più interessanti del Parco. E' costituito da 3 teste attive circondate da un importante frammento di bosco planiziale in buono stato di conservazione, con diverse specie legnose autoctone, ed è caratterizzato da un sottobosco, piuttosto ricco e differenziato. I fontanili sono tra gli elementi più importanti del territorio del Parco dal punto di vista ambientale, paesaggistico, culturale ed agronomico. Sotto il profilo naturalistico, i fontanili rappresentano ambienti di rifugio con carattere relittuale per molte specie, animali e vegetali.
Il fontanile Rile ricade all’interno di una proprietà agricola che utilizza le sue acque per irrigare alcuni prati marcitoi ben curati e di notevole interesse paesaggistico. Il fontanile, su cui non si eseguivano interventi di spurgo da molti anni, è stato oggetto di recente di due interventi volti al riequilibrio idraulico che hanno restituito un consistente flusso di acqua. I lavori sono stati condotti nel pieno rispetto della vegetazione boschiva circostante, evitando anche il calpestio nel sottobosco.
L’ambiente circostante si presenta ancora integro e costituito dalla tipica campagna coltivata del basso milanese, con tracce di filari lungo il reticolo idrografico.
Allo scopo di acquisire utili informazione sulla vegetazione del fontanile, si è proceduto ad uno studio del bosco che circonda le teste. Dal punto di vista metodologico, nei 3 rilievi eseguiti si è utilizzato il metodo fitosociologico della scuola sigmatista di Zurigo-Montpellier, definito nelle sue linee generali da Braun-Blanquet all’inizio del secolo. Si tratta di un metodo ampiamente utilizzato nelle indagini vegetazionali dei territori europei e mediterranei, nonché extraeuropei. I valori di copertura delle specie censite all’interno dei rilievi segue la scala originale di Braun-Blanquet. In particolare il valore 5 indica una copertura della singola specie superiore al 75% della superficie complessiva del rilievo, il valore 4 una copertura compresa tra il 50 ed il 75%, il valore 3 una copertura compresa tra il 25 ed il 50%, il valore 2 tra il 5 ed il 25%, il valore 1 una copertura compresa tra 1 e 5%, il simbolo + una copertura inferiore all’1% della superficie rilevata.
Numero del rilievo |
1
|
2
|
3
|
Copertura strato arboreo (%) |
100
|
100
|
100
|
Copertura strato arbustivo (%) |
50
|
70
|
85
|
Copertura strato erbaceo (%) |
20
|
30
|
35
|
Superficie (mq) |
200
|
100
|
100
|
Strato arboreo | |||
Ulmus minor |
3
|
4
|
4
|
Acer campestre |
3
|
2
|
3
|
Carpinus betulus |
3
|
1
|
2
|
Quercus robur |
4
|
-
|
2
|
Prunus avium |
1
|
-
|
2
|
Strato arbustivo-lianoso
| |||
---|---|---|---|
Hedera helix |
3
|
3
|
4
|
Cornus sanguinea |
1
|
3
|
2
|
Sambucus nigra |
1
|
2
|
2
|
Corylus avellana |
1
|
1
|
1
|
Rubus ulmifolius |
1
|
-
|
+
|
Vitis vinifera |
-
|
2
|
+
|
Salix cinerea |
-
|
-
|
+
|
Euonymus europaeus |
+
|
-
|
-
|
Malus sylvestris |
-
|
-
|
1
|
Prunus spinosa |
-
|
-
|
+
|
Rubus caesius |
+
|
-
|
-
|
Robinia pseudacacia |
-
|
+
|
-
|
Strato erbaceo
| |||
Vinca minor |
2
|
2
|
3
|
Glechoma hederacea |
+
|
1
|
1
|
Galeopsis pubescens |
+
|
1
|
1
|
Brachypodium sylvaticum |
+
|
+
|
1
|
Arum italicum |
+
|
1
|
+
|
Parietaria officinalis |
+
|
1
|
+
|
Tamus communis |
+
|
-
|
-
|
Viola alba |
+
|
-
|
-
|
Stachys sylvatica |
-
|
+
|
-
|
Viola odorata |
-
|
+
|
-
|
Urtica dioica |
-
|
+
|
-
|
Equisetum telmateja |
-
|
-
|
+
|
Ranunculus ficaria |
-
|
-
|
+
|
Dai rilievi eseguiti si evince che il frammento di bosco che si sviluppa attorno al fontanile risulta piuttosto ricco di specie legnose autoctone tipiche delle foreste planiziali padane, mentre risultano sporadiche o assenti le essenze esotiche tipo robinia, pioppo ibrido e platano. Anche il sottobosco, piuttosto ricco e differenziato, testimonia l'interesse e l'importanza di questo nucleo boschivo, soprattutto in considerazione del contesto nel quale esso si inserisce, la parte orientale del Parco, decisamente antropizzata e caratterizzata esigui lembi forestali, a differenza della parte occidentale, più arborata (bosco di Riazzolo, bosco di Cusago, ecc.).
L'interesse della vegetazione boschiva del Rile sta sia nel contingente floristico piuttosto ricco e differenziato, tipico dei boschi planiziali, che nella relativa vetustà degli alberi, alcuni dei quali appaiono decisamente spettacolari per forma e dimensioni.
Negli aspetti esaminati lo strato arboreo è formato soprattutto dalla farnia, Quercus robur, e dal carpino bianco, Carpinus betulus, due specie tipiche dei boschi di pianura, cui si associano altre specie legnose, quali l’acero campestre, Acer campestre, il ciliegio selvatico, Prunus avium, e, soprattutto, l’olmo minore, Ulmus minor, che appare qui abbondante e in buone condizioni vegetative, a differenza che in altre stazioni planiziali, in cui la malattia fungina, dalla quale l'olmo è affetto da alcuni decenni, lo ha relegato per lo più nello strato arbustivo.
Nello strato arbustivo prevale il sambuco, Sambucus nigra, che si accompagna al nocciolo, Corylus avellana, al sanguinello, Cornus sanguinea, al prugnolo, Prunus spinosa, al melo selvatico, Malus sylvestris, al cappello di prete, Euonymus europaeus, ecc.
Le fanerofite lianose sono rappresentate soprattutto dall’edera, Hedera helix, che può raggiungere elevate coperture, ricoprendo quasi completamente anche il suolo e impedendo conseguentemente alle piante erbacee di svilupparsi.
Lo strato erbaceo è piuttosto ricco e tra le specie nemorali più abbondanti si annoverano Vinca minor, Glechoma hederacea, Brachypodium sylvaticum, Galeopsis pubescens, Viola alba, Viola odorata, Stachys sylvatica, Ranunculus ficaria.
La presenza di specie tipiche dei boschi mesofili planiziali, quali Quercus robur, Carpinus betulus, Prunus avium, Acer campestre, Ulmus minor, Cornus sanguinea, Euonymus europaeus, Malus sylvestris, Hedera helix, Prunus spinosa, Corylus avellana, Rubus caesius Glechoma hederacea, Galeopsis pubescens, Brachypodium sylvaticum, Tamus communis, Viola alba, Ranunculus ficaria, consente di attribuire questi boschi all'associazione Ornithogalo pyrenaici-Carpinetum betuli che riunisce i querco-carpineti
della Pianura Padana.
L’Ornithogalo pyrenaici-Carpinetum betuli, che rappresenta la vegetazione forestale climacica della pianura padana, ampiamente diffusa nel resto dell’Europa media, si sviluppa in ambienti ricchi d’acqua, prediligendo le stazioni pianeggianti o poco inclinate. L’associazione è legata a territori con temperature medie comprese tra 11 e 14°C, con precipitazioni medie comprese tra 700 e 1000 mm annui, ben distribuite durante tutto l’arco dell’anno. La sua presenza è condizionata dalla continua disponibilità d’acqua nel suolo, determinata dalla presenza di una falda freatica piuttosto superficiale. L’ecologia delle due specie arboree dominanti non è la stessa, in quanto il carpino tende a prevalere negli stadi giovanili del bosco, mentre la farnia tende a divenire dominante in quelli più maturi.
Per il suo interesse naturalistico, il Fontanile Rile è stato oggetto di una variante parziale del Piano Territoriale del Parco Agricolo Sud Milano che ha azzonato l’area come “Zona a monumento naturale”, con Delibera di Giunta Regionale n. 8/10833 del 16 dicembre 2009. L’area, attualmente non attrezzata per le visite, ha quindi ricevuto un riconoscimento dei suoi valori ambientali che sono certamente più tutelati dal nuovo azzonamento.
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