Storia del Comune
In territorio lodigiano ma amministrativamente - per scelta della cittadinanza - rimasto parte del territorio della Provincia di Milano anche dopo l'istituzione nel 1992 di quella di Lodi, porta il nome e testimonia la vocazione del monaco irlandese "Colman", in latino Colombanus, che si dice abbia sostato qui nel suo cammino verso Bobbio dove nel 614 fondò il famoso monastero. Il borgo sorge ai piedi di una estesa zona collinare coperta di vigneti (è famoso il vino locale) e conserva memorie del Medioevo: nel 1353 vi soggiornò Francesco Petrarca, ospite dell'arcivescovo milanese Giovanni Visconti. Del castello, che era stato distrutto da Federico I Barbarossa, restano la torre d'ingresso, la torre ovest e parte delle mura difensive: donato alla famiglia Belgiojoso, il complesso rimase proprietà della casata, con alterne vicende, sino alla prima metà del Novecento.
Storia dello Stemma
La nascita di questo stemma, a detta degli storici locali, sarebbe molto antica. La sua prima riproduzione sarebbe stata effettuata infatti a Lodi, nel 1586, presso lo stampatore Tajetta, che lo avrebbe riprodotto sulla copertina di un volume che conteneva gli antichi statuti della città. Per la sua più probabile, antica origine, bisogna però distinguere. Il campo d'argento, caricato della croce rossa, testimonierebbe l'antica appartenenza della terra di San Colombano al distretto della città di Pavia, alla quale risulta fosse in quell'epoca aggregato il castello di questo Comune. La rappresentazione della colomba sorante d'argento, nel capo dello stemma, avrebbe invece una sua diversa origine. È tradizione, infatti, che l'impresa della colombina sia stata ideata dal poeta Francesco Petrarca, durante un suo soggiorno a Pavia, per il giovane Gian Galeazzo Visconti, al quale la madre - Bianca di Savoia - aveva lasciato in eredità l'intero possedimento di San Colombano. Il poeta si sarebbe ispirato, nella sua creazione, alla tradizionale iconografia del Santo irlandese Colombano.
Popolazione e territorio
La superficie del comune è di 16,6 kmq per una popolazione legale di 7.239 abitanti (al 31.12.2021).
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Castello di San Colombano al Lambro
Di fronte alla parrocchiale di San Colombano Abate si trova una torre quattrocentesca che proteggeva l’ingresso al Castello, distrutto da Federico I Barbarossa, da lui stesso fatto ricostruire. Passato di mano fra Landriani, Torriani, Visconti e la Certosa di Pavia, infine donato alla famiglia Belgiojoso, il fortilizio era rimasto proprietà della casata, con alterne vicende, sino alla prima metà del ’900. Ne restano anche la torre occidentale, pure questa del ’400, e parte delle mura difensive. Più di ogni altra cosa è suggestivo il borgo all’interno di queste ultime.
Chiesa San Colombano Abate
Via Mazzini conduce alla parrocchiale di San Colombano Abate, fondata nel 1499, poi ampliata con le cappelle laterali. La facciata è neoclassica ottocentesca. L’interno conserva affreschi cinquecenteschi di Bernardino Campi provenienti dall’oratorio del castello. I cibori nel presbiterio sono del ’400.
Oratorio di San Rocco
Al centro della geometria urbana - dove l’asse delle vie Mazzini e Vittoria si incrocia con quello di Via Steffenini - l’oratorio di San Rocco, inglobato nel parco di una villa, è un piccolo edificio in mattoni con pianta esterna quadrata e interna ottagonale.
Edificio non aperto al pubblico.
Palazzo Patigno
Seicentesco edificio, sede degli uffici comunali, al cui interno ospita un piccolo museo paleontologico e archeologico.
Territorio e parchi
Nel comune di San Colombano al Lambro si trova il Parco della Collina di San Colombano