Storia del Comune
Città immediatamente a nord di Milano, sotto ogni profilo parte integrante della metropoli, da cui la separano Novate e i quartieri della frazione Baranzate, è oggi il risultato di ingenti attività di edilizia residenziale tipiche del secondo Novecento, attratte dalla rapidità dello sviluppo economico. Architettonicamente interessanti sono alcuni di questi interventi, soprattutto i complessi Iacp realizzati fra il 1974 e il 1984 a cura di Guido Canella. Durante il Medioevo il paese era stato capopieve, quindi sito fortificato. Nel territorio comunale di Bollate, a nord dell'abitato, all'altezza di Arese, la tenuta il Castellazzo include la Villa Arconati, che attualmente è ben utilizzata per iniziative culturali ed espositive. Fra i più illustri esempi milanesi della sua tipologia, la residenza fu avviata su preesistenze medievali nel secondo Seicento, per essere riconfigurata e dotata di giardini attorno al 1730.
Storia dello Stemma
L'origine dello stemma di questo Comune va individuata nell'identico emblema araldico relativo alla "Comunità di Bolate", riprodotto a pagina 321 del Volume I dello Stemmario Cremosano. Per completezza di informazione, si fa peraltro presente che uno stemma assai simile a quello di questo Comune e relativo ad una antica famiglia lombarda de Bollate, che, evidentemente, aveva tratto il suo nome e la sua origine proprio da questa terra, si trova riprodotto anche a pagina 61 dello Stemmario Trivulziano, che contiene la riproduzione di 2.073 stemmi di famiglie che facevano parte dell'antico ducato di Milano. Le differenze fra questi due stemmi sono solo due: la lettera B è nera nello stemma del Trivulziano, mentre è rossa in quello del Cremosano; l'argento del palato del Cremosano ha sostituito le pelli bianche d'ermellino dello stemma del Trivulziano. Nello stemma di questo Comune si osserva peraltro l'uso, scorretto, del colore bianco, al posto dell'argento. Con D.P.R. dell'11 ottobre 1984, al Comune di Bollate è stato concesso il titolo di Città.
Popolazione e territorio
La superficie del comune è di 13,1 kmq per una popolazione legale di 36.166 abitanti (al 31.12.2021).
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Villa Arconati Visconti al Castellazzo
E' una delle "Ville di Delizia" che caratterizzavano il territorio milanese, sita nel territorio di Bollate, in località Castellazzo. Merita l'appellativo di "piccola Versailles". Principale fautore della villa fu Galeazzo Arconati Visconti, celebre collezionista del XVII secolo, il quale vantava tra le proprie raccolte il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, la statua romana di Pompeo Magno e le sculture dal mausoleo di Gaston de Foix, opera del Bambaia. Il Castellazzo, arricchito di edicole e teatri nel giardino, divenne una delle più prestigiose e rinomate "Ville di delizia" della Lombardia. Settecenteschi sono lo scalone principale, la Sala di Fetonte con gli affreschi dei fratelli Galliari, la risistemazione degli splendidi giardini: insomma tutte le qualificazioni che resero la villa meta importante di soggiorno, oggetto di frequenti citazioni letterarie a cominciare da Carlo Goldoni.
Tra gli affreschi, realizzati dai fratelli Galliari, notevole è il "Carro di Fetonte" carico di fantasiosa mitologia. Per un lungo secolo (1770-1865) la villa passa ai Busca e conosce il gusto eclettico; nel '900 è dei Crivelli. Oggi la villa oltre ad essere teatro di manifestazioni organizzate dal Polo Culturale Insieme Groane, è anche una prestigiosa location per eventi.
Fabbrica Borroni
Dentro un edificio industriale ottocentesco che mantiene il fascino degli ambienti ristrutturati è ospitata una collezione che comprende oggi più di 500 opere, principalmente di pittura medioevale e della nuova figurazione italiana, di oltre cento artisti italiani giovani e giovanissimi. Un primo nucleo, ormai storico, comprende un centinaio fra le opere più belle e importanti della Scuola di Via degli Ausoni di Roma che si era formata negli anni 80 cercando nuove soluzioni artistiche.
Oltre ad essere luogo d'esposizione artisitca, la Fabbrica Borroni è centro di un gran fermento culturale: favorisce la produzione con incontri, con un centro documentazione e si attiva perfino con l'accoglienza di giovani artisti.
Cappella della Madonna della Neve
Adattamento di uno studiolo seicentesco, opera della ditta Avogadro-Pozzi attiva anche nella parrocchiale e nel palazzo Seccoborella. Il notevole ciclo sacro e profano di affreschi originario di otto Muse è ultimato dalla Madonna col Bambino di ripresa raffaellesca. Restaurata nel 2003, presenta un soffitto a cassettoni lignei con travi portanti e un ambiente intimo di suggestiva bellezza.
Gli affreschi con le otto muse sono databili ai primi del 1600.
Palazzo Seccoborella
Edificio tardo-cinquecentesco presenta attualmente due ambienti affrescati (Paesaggi e Storie d’Ercole) di primissimo Seicento, opera della ditta Avogadro-Pozzi, e uno scalone a balaustra in pietra. In una sala è affrescato il ciclo mitologico basato sull’iconologia della morte-rinascita.
Chiesa parrocchiale di San Martino
Antica Fornace
Non lontano da villa Arconati, in località Castellazzo, si trova una fornace per la lavorazione dei mattoni, dotata di forno Hoffmann, interessante esempio di archeologia industriale.
L'edificio patrizio, databile intorno al XV secolo, conserva un portale ad arco di epoca precedente e comprende la cappella della Madonna della Neve, visitabile solo il 5 agosto di ogni anno, con un bell'affresco cinquecentesco.
Territorio e parchi
Nel comune di Bollate si trova il Parco delle Groane