Sul sito del Ministero degli affari esteri è stato pubblicato il libro elettronico "Export: una guida per partire" <https://www.esteri.it/mae/resource/doc/2020/06/ebook_export_una_guida_per_partire.pdf> , che, con stile diretto e taglio pratico, fornisce le istruzioni per affrontare i mercati esteri a partire dai servizi offerti dal sistema pubblico, ivi incluse le Camere di commercio, con le loro Unioni regionali e le Camere di commercio italiane all’estero, a sostegno dell'internazionalizzazione delle imprese.

L'8 giugno scorso infatti il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha sottoscritto con grande soddisfazione il "Patto per l'Export" che raccoglie le istanze che le Associazioni di categoria, di tutto il sistema produttivo italiano, hanno espresso nel percorso di ascolto coordinato dalla Farnesina, ed inaugura - in collaborazione con le Regioni, ICE, SACE e SIMEST - una strategia innovativa e condivisa di sostegno pubblico all’internazionalizzazione delle imprese, basata su sei pilastri: Comunicazione; Promozione Integrata; Formazione/Informazione; Sistema fieristico; Commercio digitale; Finanza agevolata.

Attraverso questo e-book, il Ministero degli esteri oggi intende rispondere all’esigenza di sostegno in tema di formazione e informazione manifestata dal mondo delle imprese, rivolgendosi a tutte quelle realtà produttive che innescano circoli virtuosi di crescita e sviluppo nei nostri territori, ma anche a coloro che non abbiano ancora affrontato la sfida dei mercati esteri, con un’attenzione particolare a quelle piccole e medie realtà i cui prodotti e servizi possono essere fortemente apprezzati dai consumatori, partner e committenti stranieri, o che si trovino in una delle aree del Paese dove la propensione all’export è tradizionalmente meno spiccata.

Tra i punti fondamentali del “Patto per l’Export”, c’è quello della cooperazione: è indispensabile operare in modo unitario, in primis per superare la frammentazione del sistema di promozione internazionale italiano, con il coordinamento delle attività tra livello centrale e livello territoriale (Regioni, Camere di Commercio, enti di promozione), affinché vi sia un’azione coordinata, univoca e integrata a livello internazionale.

Ma anche il ruolo della tecnologia, che più che mai durante i mesi di lockdown si è rivelata alleata anche del settore agricolo e agroalimentare: la spinta verso l’utilizzo sempre maggiore delle tecnologie digitali come nuova modalità di incontro tra buyer e imprese è importante, “ma questo richiede il superamento del digital divide con le aree interne del Paese, affinché vi sia la disponibilità di una reale dotazione infrastrutturale anche nelle aree rurali, elemento cruciale della competitività delle aziende agricole a livello globale”.
Il patto per l’export riconosce il ruolo di traino che svolge l’agroalimentare per l’intero Made in Italy e promuove le necessarie sinergie istituzionali all’estero anche con il coinvolgimento delle Ambasciate. Sul piano degli scambi commerciali occorre impiegare tutte le energie diplomatiche per superare i dazi Usa e l’embargo russo che colpiscono duramente il Made in Italy agroalimentare in un momento difficile per le nostre esportazioni”.

Buona lettura!

Autore: dott.ssa Ester Lucà

Servizio Coordinamento politiche europee e relazioni internazionali