Nautilus

Con il progetto Nautilus, Città metropolitana si propone di realizzare una rete telematica a ultra banda larga in fibra ottica attraverso una tecnologia brevettata che prevede la posa dei cavi nei condotti fognari già esistenti, senza opere di scavo e con un risparmio economico di oltre il 50% rispetto ai metodi tradizionali.

L'operazione è possibile grazie all'utilizzo di un nuovo tipo di cavi opportunamente ingenierizzati e di un robot sommergibile, di nome appunto Nautilus, in grado di ispezionare i condotti e trainare i cavi guida per la successiva messa in opera della fibra.

L’idea nasce nel 2005 per collegare le numerose sedi sul territorio, abbattendo i costi di connettività.

Con la prima fase, durata fino al 2014, è stata creata una grande dorsale telematica. Una rete di telecomunicazione pubblica e all’avanguardia che si estende per 250 km raggiungendo gran parte dell’hinterland milanese.

Con la seconda fase, che prevede l’installazione di ulteriori 80 km di fibra ottica per collegare alla rete già realizzata i comuni non ancora collegati, cominciando da quelli più prossimi all’infrastruttura. Il piano di sviluppo, condiviso con i sindaci, consentirà così di offrire l’interconnessione a 49 comuni, portando il numero complessivo di quelli collegati a 74 nel biennio 2018-2019.

Grazie alla società pubblica CAP Holding SpA, che provvederà al completamento della dorsale telematica, l’area della città metropolitana milanese diverrà uno dei territori più cablati d’Europa. Un vettore di telecomunicazioni d’eccellenza, destinato a trasformare il territorio in un asset strategico rivolto sia agli operatori TLC sia alle Pubbliche Amministrazioni, in un’ottica di non sovrapposizione degli impegni, ma di integrazione, in linea con gli obiettivi dell’Agenda Digitale Italiana.

 

Innovazione e brevetti

La prima particolarità è che si tratta di una rete posata quasi interamente all’interno di condotte fognarie già esistenti.

  • Evitando le opere di scavo, hanno garantito un risparmio economico di oltre il 50% rispetto ai metodi di posa tradizionali. Ai benefici economici occorre poi sommare quelli tecnici, quali la flessibilità ed estendibilità del sistema, che consente di implementare la fibra secondo necessità, la stabilità dell’infrastruttura, non esposta al rischio di eventuali danneggiamenti causati da lavori effettuati sulla sede stradale o sui marciapiedi.

La seconda è che tale obiettivo è stato raggiunto grazie all’impiego di alcune tecnologie di nostro sviluppo.

  • Cavidotti opportunamente ingegnerizzati per ambienti severi, quindi utilizzabili, oltre che nelle fognature, anche in ambienti submarini, fino a una profondità di 2000-2500 metri, e in condotte forzate. I cavi sono protetti da brevetti internazionali intestati congiuntamente alla Città metropolitana di Milano e Brugg Kabel, un’azienda Svizzera che collabora con i principali centri di ricerca europei tra i quali il Cern e che si occupa della loro produzione.
  • Un robot dotato di telecamera e teleguidato, realizzato anche in versione con i cingoli, che contemporaneamente all’ispezione trainava i cavidotti guida per la successiva posa in opera della fibra, che ci ha permesso di ottimizzare anche i tempi di installazione.

 

Tempi ed investimenti

Nel periodo 2005-2014, ovvero per la realizzazione della dorsale, abbiamo investito 7,5 milioni di euro, mentre per la nuova fase abbiamo stanziato 1,6 milioni. In entrambi i casi si tratta di risorse frutto delle economie di gestione delle telecomunicazioni ottenute proprio grazie alla nostra infrastruttura: in pratica, ne abbiamo finanziato la costruzione in gran parte con i risparmi che ci ha garantito nel tempo.

 

Per maggiori informazioni:

Intervista SERVIZI A RETE 2018

Ultimo aggiornamento: Fri Apr 05 10:50:01 CEST 2019
Data creazione: Mon Feb 04 16:49:34 CET 2019

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