Basilica di San Magno Legnano-MI

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E' la chiesa più bramantesca tra quante furono costruite all'inizio del Cinquecento, dopo la partenza dell'architetto urbinate per Roma. Fu ritenuta opera sua nelle antiche cronache, a cominciare dalla Storia delle chiese di Legnano di Agostino Pozzo (1650):" Questa fabbrica è disegno per quello si tiene di Bramante architetto de' più famosi habbi hauto la cristianità..." .Edificata tra il 1504 e il 1513 senza che alcun nome di architetto compaia nei documenti, la chiesa (ma sarebbe forse meglio dire il tempio) rientra nel novero delle opere nate in ambito bramantesco e leonardesco, for-se sulla scorta di qualche disegno o modello, forse sotto la guida di qualche capoma-stro che aveva ben assimilato gli insegnamenti e i suggerimenti dei maestri attivi nel-l'età di Ludovico il Moro. La pianta è un ottagono al quale lungo gli assi principali sono annesse brevi braccia, tali da determinare una croce, mentre negli angoli sono aperte quattro coppie di basse cappelle. L'organismo rientra dunque nei numerosi stu-di di impianti centrici compositi, con accostamento di volumi gravitanti attorno ad un unico centro (Motta in San Magno a Legnano...'96, p.35) risolti in Lombardia me-diante alcuni elementi ricorrenti come il loggiato (qui finto) sotto la cupola ottagonale cordonata, racchiusa all'esterno in un tiburio (si pensi all'Incoronata di Lodi, a S. Ma-ria di Canepanova a Pavia e a Santa Maria della Croce a Crema). Più direttamente ri-feribili a modelli bramanteschi sono le paraste piegate ad angolo e decorate nel 1515 a candelabre di color seppia su fondo azzurro, gli oculi aperti nelle lunette e le conchi-glie nelle nicchie del loggiato sotto la cupola (si veda il milanese San Satiro, per e-sempio). In San Magno (contrariamente alla vicina Santa Maria di Piazza a Busto Ar-sizio dove è risolta a lacunari dipinti) la cupola è decorata con elementi simili a quelli delle paraste, con esili candelabre immerse in un trama di motivi così fitta da richia-mare quella di un pizzo. In origine l'esterno di San Magno era di mattoni a vista con decorazioni in terracotta (Turri '74, p. 37). La chiesa subì alcune modifiche nel Sei-cento ad opera forse di Francesco Maria Ricchini (lo spostamento dell'ingresso e all'esterno gli oculi nel tamburo, le lesene e i timpani). Ma l'aspetto cambiò ancora per interventi di restauro all'inizio del Novecento. Il campanile fu eretto nel 1752. Nel 1523 fu commissionato a Bernardino Luini il bellissimo polittico posto dietro all'altar maggiore, nella grande cappella le cui pareti e lunette furono decorate da Bernardino Lanino (1547), con evidenti riferimenti agli affreschi del suo maestro Gaudenzio Fer-rari nel Santuario di Saronno.