Santuario di Santa Maria di Piazza

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Questo piccolo santuario fu costruito rapidamente tra il 1517 e il 1522. Escluso Bra-mante per ragioni di data, due nomi compaiono nei documenti, se pur citati in modo generico, quello di un Antonio da Lonate (forse l'allievo del Battagio o Dolcebuono? e autore del modello per il Duomo di Vigevano) e quello di "magistro Tomaxio inge-niero", probabilmente Tommaso Rodari, il celebre scultore e architetto attivo nel Duomo di Como. Il primo avrebbe impostato la pianta centrale, per la quale si è ipo-tizzata l'esistenza di un disegno bramantesco, "Bramanti secutus exemplar" (Motta in San Magno a Legnano... '96, p. 54); il secondo avrebbe eseguito i due portali a ovest e a sud, e forse anche l'elegante loggiato nel tamburo sotto la cupola. Internamente, la parte bassa, quadrata, che è tagliata negli angoli da archi diagonali formanti nicchie e cuffie, rimanda ai numerosi studi di chiese a pianta centrale compiuti da Leonardo, oltre che al vicino San Magno di Legnano, mentre il tamburo ottagonale con una ghie-ra di nicchie (la corona dei 12 santi) e le otto unghie della volta di copertura riec-cheggiano gli esempi di Santa Maria di Canepanova a Pavia e dell'Incoronata di Lodi e di Santa Maria della Croce a Crema (Patetta in op. cit. '96, p. 12). All'esterno, il ri-goroso volume cubico scandito da lesene è sormontato da un tiburio con gugliette e lanterna che riinterpreta in forme più leggere ed eleganti la tipologia della tradizione lombarda (come già aveva fatto l'Amadeo nel non lontano Santuario di Saronno). In Santa Maria di Piazza è molto originale la decorazione della copertura ottagonale con lacunari stellati a disegno alternativamente trapezio e cruciforme, e notevoli sono grandi figure di profeti e di sibille (affreschi di scuola luinesca, 1531) gli affreschi nel coro (Giovan Battista della Cerva, 1542) nonché il polittico di Gaudenzio Ferrari (1539).