Stop countdown Brexit
L'annuncio di un accordo raggiunto tra l'UE e la Gran Bretagna, il 17 ottobre scorso, aveva acceso di speranze l'intera comunità europea che temeva per una hard Brexit il 31 ottobre prossimo. Tuttavia, il Parlamento britannico nel Super Saturday del 19 ottobre non ha approvato l'accordo, in quanto, come previsto dal BENN ACT promulgato lo scorso 9 settembre, la legge di fatto vieta l'uscita dalla UE senza la ratifica di un accordo di recesso da parte di Westminster e del Parlamento europeo. In tale ipotesi, quindi, il premier, Boris Johnson, è tenuto a chiedere al Presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, una proroga di tre mesi, fino al 31 gennaio 2020.
La proroga che è stata formalmente concessa oggi, mediante procedura scritta da parte dei 27 ambasciatori degli Stati membri, ha immediatamente offerto la possibilità a Johnson di chiedere le elezioni anticipate e la data più probabile sembra essere il 12 dicembre prossimo.
Il Regno Unito quindi rimarrà ancora membro dell'UE per i prossimi 3 mesi e su richiesta dell'Ue dovrà nominare un commissario. La richiesta rischia tuttavia di complicare e soprattutto allungare ulteriormente il percorso che porterà all'insediamento del nuovo esecutivo europeo, presieduto dalla Ursula Von der Leyen, per ora già slittato dal 1° novembre al 1° dicembre per la questione dei 3 commissari, francese, ungherese e romeno, bocciati dall'Europarlamento e non ancora ricandidati.
Autore: dott.ssa Ester Lucà
